giovedì 10 maggio 2007

Casa di proprietà o in affitto: i nuovi poveri


Casa di proprietà o in affitto? E' il dilemma che oggigiorno scuote giovani e meno giovani nell'affannosa e complicata ricerca di un'abitazione. Si tratta dei nuovi poveri.

Nei piccoli centri il problema permane ma risulta lievemente più affrontabile, dati i prezzi di vendita ed affitto un pochino più umani, ma nelle grandi città apriti cielo! A causa di speculazioni varie e di un'offerta sempre drammaticamente inferiore alla domanda, metropoli come Milano, Roma, Napoli, ecc. hanno raggiunto ormai dei prezzi praticamente irraggiugibili dalla maggior parte delle persone: immobili il cui prezzo di vendita parte dai 200.000 Euro in su (leggasi quasi 400 milioni di vecchie lire!), affitti dagli 8/900 Euro mensili in su.....


Considerando che lo stipendio medio di un italiano adulto è di circa 1.200/1.300 Euro mensili, i conti sono presto fatti. Cosa resta per tutte le altre spese? Optando invece per un pesantissimo mutuo 25/30ennale, la rata sarà ancora un po' più alta dell'eventuale affitto, andandosi a posizionare intorno ai 1.000/1.100 Euro. Tradotto: pane e cipolle (quasi) a vita.....


Alla luce di queste semplici considerazioni appare chiaro come l'impresa di metter su casa al giorno d'oggi si riveli quantomai titanica ed assolutamente non alla portata di tutti. Eppure la casa dovrebbe essere un diritto, NON un privilegio!

Consideriamo le famiglie monoreddito, i separati, i singles, i precari, gli ex Co.Co.Co.(dè!) ora mirabilmente convertiti in lavoratori a progetto (di chi?), le famiglie con due redditi ma scarsi, i disoccupati, i cassaintegrati, ecc.; come si può pensare che siano in grado di sopportare un tale ingente esborso mensile? Eppure, miracolosamente, alcuni ci riescono, a costo però di inumani sacrifici.

Gli unici a salvarsi da questa drammatica situazione sono coloro che hanno avuto la fortuna di ereditare un immobile oppure nel caso in cui siano i genitori ad acquistarglielo, casi peraltro più frequenti di quanto non si sia portati a pensare.


Oggi spesso i giovani vengono immeritatamente criticati in quanto tendono in buona percentuale a restare nelle famiglie d'origine fino ad età ritenute prima impensabili; ma ci siamo forse chiesti il perchè?? Come può un giovane lavoratore precario con uno stipendio mensile di 5/6/7/800 Euro (finchè gli dura il contratto) anche solo pensare di mettere su casa? Con siffatte credenziali economiche in una città come Roma, ad esempio, il povero giovane non riuscirebbe ad affittare nemmeno un box auto, nè tantomeno ottenere (e poi riuscire a pagare...) un mutuo bancario per l'acquisto di una casa.


E' triste constatarlo, ma in Italia quello della casa non è assolutamente considerato un sacrosanto diritto, così come dovrebbe essere; è già da molti anni che non si praticano politiche serie a sostegno di questo problema, come la ripresa massiva delle costruzioni di alloggi popolari, la lotta (vera) alle speculazioni sugli affitti, le agevolazioni fiscali per proprietari ed inqulini al fine di creare reali convergenze di interesse che stimolino in positivo il mercato immobiliare e varie altre misure per contrastare quello oggi è diventato un vero scandalo.


Ricordate, politici nostrani che abitate in confortevoli case di proprietà o usufruite di alloggi comunali di lusso siti nei centri storici con canoni di locazione simbolici, che la casa è un diritto da tutelare sempre e ad ogni costo! L'attuale situazione abitativa italiana NON è degna di un paese civile e moderno nel quale immaginiamo di trovarci.

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