lunedì 7 maggio 2007

I furbetti del quartierino:rassegnazione globale ed oblìo delle coscienze


In tempi in cui si parla tanto di globalizzazione, di economia globale, di società globale e via discorrendo, quel che purtroppo invece risalta più all'occhio è la rassegnazione globale da cui sembra siamo un po' tutti pervasi.

Avvengono molti eventi drammatici e riprovevoli nella società odierna: guerre, piccole e grandi sopraffazioni, immoralità, corruzione, violenze, furti, truffe, criminalità organizzata e tanti altri ancora. La cosa che più colpisce però è la nostra pressochè totale indifferenza verso tutti i succitati eventi, come se rappresentassero un qualcosa di "fisiologico" cui non attribuire particolare importanza.
Ecco alcuni esempi concreti di rassegnazione globale ed oblìo della coscienza:



  • I politici rubano? Beh, è normale, lo fanno tutti e lo farei anch'io se fossi al loro posto!

  • I concorsi sono taroccati in modo tale che i padri (quelli che possono) fanno entrare figli, nipoti e parenti? Giusto, anch'io farei così se ne avessi la possibilità! (vedi l'ultima puntata di Anno Zero di Michele Santoro);

  • Alcuni noti personaggi hanno accumulato fortune in maniera truffaldina? Bravissimi, sono stati veramente in gamba ed intelligenti!

  • Il Sig. Rossi è un onesto impiegato/operaio e lavora 8 ore al giorno per 1.200 Euro al mese, paga tutte le dovute tasse e non ha mai commesso il sia pur minimo reato in vita sua? Mah, è un povero fesso.....!?!

Sembra che molti di noi abbiano rovesciato completamente il concetto (sia pur relativo) di bene e di male, di buono e di cattivo, di giusto e di ingiusto, di equo e di iniquo.


Si applaude al pappone di turno e si deride, con una vena di commiserazione, il cittadino onesto che possiede solo quel che si è meritato conducendo una vita all'insegna della correttezza e della dignità.


Ma è mai possibile che abbiamo perso quasi totalmente la capacità di indignarci veramente per i fatti che non condiviamo e che (dovremmo) condannare?


Dove si sono nascoste le nostre capacità di discernimento e le nostre coscienze?


Credo che da una società di così basso profilo morale, pervasa di egoismo ed opportunismo, non ci si possa seriamente aspettare un granchè in termini di sviluppo sociale. Ritengo che dovremmo pertanto riacquistare la perduta e sacrosanta capacità di indignarci di fronte ad eventi che riteniamo riprovevoli; solo così si potrebbe evitare di avallare di fatto, con la nostra indifferenza, le numerose iniquità cui assistiamo ogni giorno trovando spesso qualche (errata) giustificazione.

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